Salvatore Giuliano
 

Note del compositore

 

DINO SCUDERI - Appunti sul musical

dino scuderiIn un periodo in cui il musical è approdato con indiscusso successo nei teatri italiani, ho cercato di orientarmi verso un soggetto che corrispondesse all'idea di uno spettacolo, la cui storia e cultura del mio Paese si fondessero con le ormai tradizionali caratteristiche del musical anglo-americano.

Ho cercato di far mia la mentalità degli autori di musical stranieri, soprattutto dei compositori più moderni, i quali hanno sempre attinto dalla musica lirica, dalle arie tipiche italiane adattandola ai gusti e alle tendenze del proprio paese.

Ho, quindi, agito in modo esattamente contrario: salvare le caratteristiche più importanti del musical straniero sottoponendole alla nostra tradizione teatrale e musicale.

"Salvatore Giuliano" mi ha permesso di rendere concrete queste premesse: non solo il personaggio evoca un fascino ancora vivissimo anche a 50 anni dalla sua morte, ma tutto il contorno e l'ambiente mi aiutavano a creare sia nelle melodie, nelle armonie, e orchestrazioni, nel linguaggio, nei personaggi e nelle ambientazioni, un prodotto nostrano.

"Salvatore Giuliano" non è un musical che parla di mafia. Non è uno spettacolo politico o una cronaca di un fatto che ancora oggi divide, fa discutere, facendo si che la "querelle" (compresi tutti i drammatici avvenimenti che ne conseguirono, primo fra tutti il massacro di Portella delle Ginestre) resti ancora aperta.

"Salvatore Giuliano" è un musical il cui veicolo principale è la musica, attraverso la quale noi autori abbiamo solo cercato di scavare a fondo negli animi, dando un'umanità ai protagonisti e - anche se può sembrare paradossale visto l'argomento - cercando di mostrare una Sicilia nella quale incombeva una voglia di cambiamento, in cui vi era una coscienza civile debellata col piombo a Portella delle Ginestre, in netto contrasto a quella fastidiosa usanza, sempre più frequente di questi tempi, di mostrare al grande pubblico solo determinati caratteri di questa terra, troppo spesso bollata come luogo tradizionalmente privo di valori civili, vuoto, indifferente o, peggio ancora, rassegnato ai propri mali.

DINO SCUDERI